Anche se i disturbi alimentari sono un argomento di cui si parla poco volentieri, riguardano tuttavia quasi due milioni di Italiani. Dal 2018 è stata indetta la Giornata nazionale del fiocchetto lilla dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. La si celebra il 15 marzo di ogni anno per permettere alle persone che soffrono di disturbi alimentari di capire meglio quali sono le implicazioni che essi comportano, nella speranza di spingere chi ne è affetto a cercare aiuto.
Le forme più conosciute sono l’anoressia e la bulimia. Sebbene ognuna delle forme in cui si declinano i disturbi alimentari meriterebbe un articolo a sé stante, oggi ho pensato di parlarvi di uno dei disturbi meno conosciuti, l’ortoressia.
L’ortoressia non è ancora riconosciuta come patologia dal DSM-5 (Diagnosis and Statistical Manual of Mental Disorder – Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali), ma è un serio problema di salute mentale.
L’ortoressia è l’ossessione per il cibo sano. In effetti, secondo una rassegna della letteratura effettuata sull’argomento, l’ortoressia è definita come una preoccupazione ossessiva o patologica per l’alimentazione sana, che dà luogo a ripercussioni emozionali quando le regole dell’alimentazione imposte non vengono rispettate. Questa ossessione può arrivare a influire sulla vita sociale delle persone che ne sono affette.
Come abbiamo detto prima, l’ortoressia va ben oltre il desiderio di mangiare correttamente. Di fatto, una persona affetta da ortoressia non prova alcun piacere nel mangiare, cucinare o pianificare i propri pasti, e prova un’intensa ansia e stress quando si trova di fronte a un pasto che non reputa “sano” in base alle proprie regole.
Non solo: in genere, le regole auto-imposte per un’alimentazione sana di una persona che soffre di ortoressia non seguono le raccomandazioni degli esperti di nutrizione, ma tendono piuttosto verso una dieta estremamente restrittiva. Non è rara l’eliminazione completa di diversi gruppi alimentari, che può portare a delle carenze nutrizionali.
La cura di una persona affetta da ortoressia richiede la presenza di un’equipe multidisciplinare (nutrizionista, psicologo, medico, ecc.), affinché si possano ristabilire dei principi alimentari sani, evitando di cadere in comportamenti estremi (dal rigore eccessivo al completo disinteresse).
Per maggiori informazioni sul NEDIC, sui disturbi alimentari o per ottenere aiuto, vi invito a consultare i seguenti siti:
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