Colon irritabile: quando la dieta FODMAP non funziona

4 luglio, 2022 , , ,

La sindrome del colon irritabile (SCI) è definita dal criterio di Roma IV, secondo il quale una persona può essere affetta da SCI se ha accusato dolori addominali ricorrenti in media almeno una volta alla settimana negli ultimi tre mesi e se questi dolori sono associati ad almeno due dei seguenti criteri:

  • la defecazione;
  • un cambiamento nella frequenza delle evacuazioni
  • un cambiamento nella forma o nell’aspetto delle feci.

Prima di formulare una diagnosi di SCI è importante escludere la celiachia attraverso un test degli anticorpi e sottoporre i pazienti a ulteriori indagini se presentano degli indicatori “di allarme”. Questi includono una perdita di peso inspiegabile e non intenzionale, un’emorragia rettale, un’anamnesi familiare di cancro all’intestino o alle ovaie, un cambiamento delle abitudini intestinali che si manifesta con feci più lente o più frequenti (o entrambe) che persiste per più di sei settimane in una persona di età superiore ai 60 anni, una massa addominale o rettale, anemia o marcatori di malattie infiammatorie intestinali.

Le strategie di gestione dietetica di prima linea per i pazienti con SCI comprendono l’adozione di abitudini alimentari sane, come quelle indicate dal National Institute for Health and Care Excellence (NICE) e dalla British Dietetic Association, riservando la dieta a basso contenuto di FODMAP* ai pazienti con sintomi persistenti. In effetti delle semplici modifiche alla dieta possono talvolta essere sufficienti per risolvere i sintomi: per esempio una mancanza di fibre o un’idratazione insufficiente possono causare stitichezza; il consumo di caffè può causare diarrea in alcune persone, compreso il caffè decaffeinato, a causa del suo contenuto di acido clorogenico che stimola i movimenti intestinali. Anche l’aerofagia causata dall’elevato consumo di bevande gassate e di gomme da masticare, tra le altre cose, può contribuire a sintomi come gas e gonfiore.

Quando i sintomi digestivi persistono nonostante l’adozione di abitudini alimentari sane, si raccomanda di provare una dieta a basso contenuto di FODMAP per un periodo da 2 a 6 settimane. I FODMAP sono carboidrati fermentabili che possono essere in parte responsabili dei sintomi nelle persone affette da SCI. Questi zuccheri possono essere mal digeriti e quindi accumularsi nell’intestino tenue. Per maggiori informazioni sulla dieta FODMAP potete leggere questo articolo. L’approccio FODMAP si è dimostrato efficace nel ridurre i sintomi digestivi della SCI in circa il 75% dei casi. In altri casi, i sintomi sono legati a fattori diversi dai FODMAP. Possono essere causati da fattori non alimentari come lo stress, l’assunzione di alcuni farmaci o disfunzioni del pavimento pelvico. Tuttavia, per quanto riguarda l’alimentazione, ci sono altre possibili ipotesi e diagnosi differenziali da esplorare.

Fare attenzione al momento in cui si manifestano i sintomi

Il momento in cui si manifestano i sintomi può essere un indizio importante della loro causa. Quando i sintomi si manifestano subito dopo aver mangiato (tra 0 e 15 minuti), si può sospettare un’allergia alimentare anziché un’intolleranza alimentare. Quando i sintomi digestivi si manifestano rapidamente dopo un pasto (circa 15-90 minuti), possono essere la conseguenza di un’accelerazione del riflesso gastrocolico. Porzioni abbondanti e pasti ricchi di grassi o residui possono contribuire a stimolare questo riflesso. Infine, quando i sintomi si manifestano dopo che il cibo ha avuto il tempo di raggiungere l’intestino (da 90 minuti a otto ore circa), possono essere causati dal malassorbimento di alcuni zuccheri nell’intestino, come i FODMAP. Va notato che il tempo totale di transito intestinale dal momento in cui si mangia un alimento al momento in cui si eliminano i rifiuti residui può richiedere fino a 72 ore. Pertanto, sebbene i sintomi legati all’intolleranza ai FODMAP compaiano in media da 90 minuti a 8 ore dopo aver consumato un pasto, possono facilmente durare fino a tre giorni.

*I FODMAP sono dei glucidi che fermentano nell’intestino, in parte responsabili dei sintomi nelle persone che soffrono di colon irritabile. Per maggiori informazioni, leggete quest’articolo.

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Autori

Kathryn Adel
Kathryn è titolare di una laurea in kinesiologia e una in alimentazione, e di un master in alimentazione sportiva. È membro dell’OPDQ e dell’Academy of Nutrition and Dietetics. Atleta di mezzofondo, ha corso per la squadra olimpica di Montréal e il Rouge et Or. Kathryn è specializzata in alimentazione sportiva, perdita di peso, diabete, salute cardiovascolare e gastrointestinale. Kathryn ha molta esperienza con l'approccio FODMAP e ha completato la certificazione dell'Università Monash.

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