Stevia e altri edulcoranti: una buona scelta per la salute?

1 novembre, 2023 , ,

Dolcificanti e diabete di tipo 2

I dati complessivi provenienti da meta-analisi, revisioni sistematiche, studi clinici e studi osservazionali non hanno evidenziato un legame univoco e chiaro tra il consumo di dolcificanti e lo sviluppo del diabete di tipo 2. Ciò nonostante, diversi studi osservazionali hanno mostrato una relazione positiva tra queste due variabili. Nessun dolcificante specifico sembra essere più strettamente associato allo sviluppo del diabete di tipo 2 rispetto ad altri. L’ingestione di dolcificanti potrebbe portare al rilascio di insulina da parte del pancreas, che verrebbe quindi confusa con il glucosio a causa del suo sapore dolce. Questo aumenterebbe i livelli di insulina nel sangue, portando infine a una riduzione dell’attività dei recettori e all’insulino-resistenza.

Dolcificanti e microbiota intestinale

Diversi dolcificanti, tra cui la saccarina, il sucralosio e la stevia, sono stati identificati come potenzialmente in grado di influenzare la composizione del microbiota intestinale. L’ingestione di saccarina potrebbe influenzare la tolleranza al glucosio e promuovere la disbiosi intestinale. Sono tuttavia necessari ulteriori studi per chiarire queste osservazioni preliminari, per determinare se i cambiamenti osservati nel microbiota intestinale negli animali siano presenti nell’uomo e per studiare gli effetti dei dolcificanti per i quali non sono attualmente disponibili evidenze.

Dolcificanti e inquinamento dell’acqua

I dolcificanti sono stati riconosciuti come inquinanti ambientali emergenti. Sono resistenti ai processi di trattamento delle acque reflue e vengono quindi continuamente introdotti negli ambienti acquatici. Diversi studi ambientali hanno confermato l’elevata presenza di acesulfame-K, saccarina e sucralosio nel ciclo dell’acqua. Concentrazioni elevate di questi edulcoranti si trovano nelle acque superficiali, nelle falde acquifere sotterranee e nell’acqua potabile.

In conclusione

Attualmente non esiste ancora un consenso sulle conseguenze del consumo di dolcificanti sulla salute, poiché non sono stati studiati a fondo e gli studi disponibili sono contraddittori. Un consumo elevato di edulcoranti è stato associato a potenziali effetti negativi sulla salute, tra cui un aumento del rischio di cancro, obesità, malattie cardiovascolari e diabete di tipo 2.

Alla luce di questi studi, sarebbe prudente evitare un consumo eccessivo di dolcificanti. A tal fine, è necessario modificare le proprie abitudini alimentari a lungo termine. Ecco alcuni consigli per ridurre l’assunzione di zuccheri aggiunti e dolcificanti:

  • Allenare le papille gustative a un sapore meno dolce riducendo gradualmente l’aggiunta di zucchero e dolcificanti a cibi e bevande
  • Includere una fonte di proteine e fibre a ogni pasto e spuntino per favorire il senso di sazietà e limitare le ampie variazioni dei livelli di zucchero nel sangue che possono aumentare il desiderio di zucchero
  • Limitare gli alimenti ultra-lavorati e scegliere invece alimenti integrali con pochi o nessun zucchero aggiunto
  • Insaporire l’acqua con aromi naturali, ad esempio con la frutta
  • Mangiare frutta come spuntino o dessert

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Fonti

1) Montez et Rios-Leyvraz (2022). Health effects of the use of non-sugar sweeteners: a systematic review and meta-analysis. World Health Organization; 202 pages.
2) Mooradian, Smith et Tokuda (2017) The role of artificial and natural sweeteners in reducing the consumption of table sugar: A narrative review. Clinical Nutrition ESPEN; 18:1e8.
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6) Witcowski et al. (2023) The artificial sweetener erythritol and cardiovascular event risk. Nature Medicine; 29:710–18.
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8) Manavalan, Shubrook et Young (2021) Consumption of Non-nutritive Sweeteners and Risk for Type 2 Diabetes: What Do We Know, and Not? Current Diabetes reports; 21:53.
9) Ruiz-Ojeda et al. (2019) Effects of Sweeteners on the Gut Microbiota: A Review of Experimental Studies and Clinical Trials. Adv Nutr;10:S31–S48.
10) Harpaz et al. (2018) Measuring Artificial Sweeteners Toxicity Using a Bioluminescent Bacterial Panel. Molecules;23: 2454.

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Autori

Kathryn Adel
Kathryn è titolare di una laurea in kinesiologia e una in alimentazione, e di un master in alimentazione sportiva. È membro dell’OPDQ e dell’Academy of Nutrition and Dietetics. Atleta di mezzofondo, ha corso per la squadra olimpica di Montréal e il Rouge et Or. Kathryn è specializzata in alimentazione sportiva, perdita di peso, diabete, salute cardiovascolare e gastrointestinale. Kathryn ha molta esperienza con l'approccio FODMAP e ha completato la certificazione dell'Università Monash.

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